Ascolto profondo: una chiave per l’emotività

ascolto emotivo della musicaL’ascolto profondo ci permette di indagare la nostra interiorità, utilizzando la musica come stimolo per conoscerci meglio. Ho già parlato di cosa intendo per ascolto profondo e di come affrontare questo diverso approccio al suono. Dopo aver provato la musica adatta a sentire le nostre radici, che è fortemente ritmata, oggi vediamo come approcciare il vasto e potente mondo delle emozioni.

 

La nostra parte più in movimento è proprio costituita dalle emozioni. Spesso le esprimiamo con la nostra voce, con i movimenti e la gestualità, e le avvertiamo attraverso il cuore e il respiro. Non sono localizzate in un punto particolare del nostro corpo, ma le possiamo identificare con vari organi che magari in quel momento fungono da punto di accumulo.

Le emozioni non sono altro che energie molto potenti, e che perciò devono essere espresse in qualche modo. Non possono essere distrutte, ma solo trasformate, come fanno ad esempio gli artisti, che le convertono nella loro forma d’arte.

Il primo strumento collegato all’emotività è la nostra voce stessa. Vi è un collegamento diretto col nostro profondo, dato dal respiro, attraverso il quale la voce risente direttamente di tutte le nostre energie emotive. In questo senso la voce è il canale più diretto per l’anima.

I colori della musica sono quelli capaci di entrare in contatto con le nostre emozioni. Essi sono derivati principalmente dalle note scelte per una particolare musica, che possono indurre o amplificare particolari stati d’animo. Le tonalità, le scale e le armonie scelte dal compositore ci guidano stimolando particolari percezioni, e ciò non è dovuto solo alla nostra particolare cultura ma molte ricerche dimostrano che vi sono delle qualità che rendono particolari colori della musica universali, e perciò “sentiti” da tutti nello stesso modo.

Gli strumenti con una forte vocazione melodica sono adatti a questo tipo di ascolto. Perciò il flauto, l’oboe, gli strumenti a fiato o a corda come il violino, sono portatori di musica emotiva. Anche il pianoforte, grazie alla sua ampia estensione e alla sua dinamica è adatto, come pure la chitarra, con la sua caratteristica voce melanconica. In generale, dipende dalla composizione e dal tono nel quale magari vi sentite più in sintonia, che può richiamare facilmente la vostra emotività grazie all’empatia.

La musica è importante, ma come più volte ho già detto in questo blog, la volontà lo è di più. Perciò per una meditazione emotiva attraverso la musica, consiglio di sceglierne una attinente allo stato d’animo in cui vi sentite, oppure anche una con molte varianti di colori, come la musica impressionista francese (Debussy, Satie, Ravel, ecc.). Iniziate l’ascolto liberando la mente dai pensieri superflui e rilassandovi. Piano piano scendete dentro di voi concentrandovi sulle sensazioni che la musica vi suscita. Ricordate che non siete dei giudici e perciò qualsiasi cosa affiora va bene, osservatela e basta, lasciatela emergere e rimanete tranquilli a sedere. Se sentite un fremito d’energia non è nulla di male, state solo trasformando l’emotività repressa in qualcosa di più utile. Quando sentite che può bastare, cercate di liberare la mente dai pensieri e apprezzate la musica, piano piano uscite da voi stessi per tornare all’esterno.

Allego tre brani che possono aiutarvi in questo tipo di meditazione, uno molto triste, uno allegro e uno vario. Buon ascolto profondo sull’emotività.

by Wenz

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Un commento

  1. ah, la Moonlight Sonata, come mi commuove, come mi sommuove… ‘e non so che cieli ed acque mi si svegliano dentro’ (scusa, Quasimodo) – poesia, pura poesia. Questa per me è la più interiorizzante. Thanks for sharing such beautiful things.

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