Mantra e Japa Yoga

cosa sono i mantra?

Che cosa pensereste se vi dicessi che il silenzio è pieno di suoni e rumori? Forse direste che sono impazzito, ma continuando a leggere capirete che non è così.

Il silenzio, come assenza di suono, non esiste in natura, tutto si muove, tutto è vibrazione. Anche nel luogo più isolato dell’universo esiste vibrazione, energia in movimento o materia, se preferite. Solo che noi, con i nostri sensi limitati, non siamo in grado di percepirla. Sentiamo solo una limitata gamma di frequenze e ignoriamo le altre, che vengono dal cosmo o da esseri e oggetti vicini a noi. Questa energia è un linguaggio sottile che agisce su di noi in modo positivo o negativo.

In principio era il Verbo” (Gv 1,1). Pensandoci bene questa frase della Bibbia (Vangelo di Giovanni) può essere facilmente ricondotta a un primo suono iniziale. Anche la teoria del Big Bang ha portato gli scienziati a ricercare una frequenza particolare che esiste in tutto il cosmo. Per lo yoga il suono è fondamentale nell’evoluzione dell’universo, e questa vibrazione iniziale è detta Nada.
Questo concetto, la filosofia indiana, lo riprende con l’uso del mantra, un insieme di suoni che aiutano a interiorizzare la mente e agiscono con le loro frequenze anche sul piano fisico, permettendo alla coscienza di staccarsi dal piano sensoriale e di unirsi alla vibrazione del mondo.
La pratica del mantra è conosciuta come Japa Yoga ed è costituita dalla ripetizione di una o più sillabe a voce alta, sottovoce o solo mentalmente. Per contarle si può ricorrere all’utilizzo di un rosario detto mala.
Adesso, quando vi troverete in un bosco in montagna, nel silenzio, sapete che in realtà siete immersi nel dolce suono di quello che vi circonda: gli alberi, gli insetti, il vento. Tutto brulica di vita, e influisce su di noi, anche se non ne siamo coscienti.

Cfr. Nada Yoga – La Musicoterapia Orientale


Video: Sri Swami Satchidananda (Integral Yoga) – Mantra & Healing

MANTRA-OM NAMAHA SHIVAYA-VYANAH


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2 commenti

  1. Sì, è più facile nel bosco e nel silenzio delle attività umane.
    Poi però ci si perde nel frastuono quotidiano, le voci che si è costretti ad ascoltare e tutta una serie di stimoli che infastidiscono dentro perché li senti estranei al tuo essere.

    • Forse guitargirl, non sono così estranee al nostro essere se ci siamo in mezzo a queste cose. La cosa importante sarebbe imparare a gestire questi stimoli “fastidiosi” e non venirne travolti. Difficile, ma non impossibile… piano piano. Tanto tu puoi sempre andare in montagna quando sei in difficoltà! 🙂

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