Accordatura a 432 hz:
Verdi, Mozart e i Pink Floyd

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Spesso leggiamo articoli sull’intonazione a 432 Hz che sostengono che Mozart, Verdi e i Pink Floyd utilizzavano quest’accordatura. Vediamo cosa c’è di vero in queste affermazioni.

Se conoscete la teoria che sostiene l’accordatura del LA a 432 Hz, saprete che alla base c’è il DO a 256 Hz, che è un multiplo di 8 Hz, frequenza di base molto importante. Per ottenere il DO a 256 Hz e il LA a 432 Hz occorre però un’accordatura Pitagorica o Just intonation (Tolomaica), con l’accordatura temperata che utilizziamo oggi possiamo solo avvicinarci accordando il LA a 432 Hz, che è comunque meglio di accordare a 440 Hz.

E’ dunque vero che Verdi e Mozart erano sostenitori di quest’accordatura?

Intonare il DO a 256 Hz venne proposto già nel 1713 dal francese Joseph Sauveur, che chiamava questo tipo di accordatura “accordatura scientifica“. Inoltre sappiamo che Stradivari costruiva violini con la tavola che vibra a 512 Hz (l’ottava del DO a 256 hz), come scoperto da Félix Savart, vissuto tra il ‘700 e ‘800.

Purtroppo non ci sono prove che Mozart preferisse utilizzare un’accordatura a 432 Hz per le sue orchestre, questo perchè non ci sono arrivate testimonianze che ne parlano. Sappiamo però che le accordature orchestrali ai tempi di Mozart erano più basse dei 440 Hz di oggi, e andavano dai 420 ai 430 Hz. Siccome ai tempi di Mozart era più utilizzata l’accordatura del DO, può benissimo essere che Mozart conoscesse le idee di Sauveur giacché un DO a 256 Hz comporta una LA a 430,54 Hz con l’accordatura temperata. Comunque sono solo supposizioni.

Verdi e 432 Hz

Verdi, il grande compositore di Busseto, ci ha invece lasciato una lettera in cui parla a Ricordi delle accordature orchestrali. In questa lettera parla prima del “diapason normale“, cioè dell’accordatura francese a 435 Hz e sottolinea che lui lo consiglia anche per le orchestre italiane. In seguito parla di “esigenze matematiche” e dell’accordatura a 432 Hz, che per Verdi è da preferire di gran lunga rispetto a 450 Hz proposta da Roma. Le esigenze matematiche di cui parla Verdi sono probabilmente il fatto che 432 Hz può essere facilmente dimezzato per trovare le ottave inferiori del LA. In seguito dice che l’abbassamento dell’intonazione dà alla musica qualcosa in più, di pieno e maestoso, e inoltre dice che occorrerebbe utilizzare un’intonazione unica in tutto il mondo (che naturalmente non potrà essere che 432 Hz o al massimo 435 Hz). Ecco il testo della lettera:

“Fin da quando venne adottato in Francia il diapason normale (435Hz), io consigliai venisse seguito l’esempio anche da noi; e domandai formalmente alle orchestre di diverse città d’Italia, fra le altre quella della Scala, di abbassare il corista (diapason) uniformandosi al normale francese. Se la Commissione musicale istituita dal nostro Governo crede, per esigenze matematiche, di ridurre le 870 vibrazioni (435 Hz) del corista francese in 864 (432 Hz), la differenza è così piccola, quasi impercettibile all’orecchio, ch’io aderisco di buon grado. Sarebbe grave,gravissimo errore, adottare come viene da Roma proposto un diapason di 900 (450 Hz)!!!. Io pure sono d’opinione con lei che l’abbassamento del corista non toglie nulla alla sonorità ed al brio dell’esecuzione; ma dà al contrario qualche cosa di più nobile, di più pieno e maestoso che non potrebbero dare gli strilli di un corista troppo acuto. Per parte mia vorrei che un solo corista venisse adottato in tutto il mondo musicale. La lingua musicale è universale: perché dunque la nota che ha nome LA a Parigi o a Milano dovrebbe diventare un SI bemolle a Roma?”

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I Pink Floyd e l’accordatura a 432 Hz

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I Pink Floyd nel 1971

Spesso leggiamo che i Pink Floyd hanno registrato l’album “The Dark Side of the Moon” con un LA a 432 Hz. Qui bisogna dire che dipende da che versione si analizza, in quanto spesso vengono variate le velocità in fase di masterizzazione e digitalizzazione, per cui ho trovato alcune versioni digitalizzate a 435 Hz, e anche a 432 Hz. Il vinile originale è a rischio, in quanto dipende dalla taratura del giradischi, per cui per essere certi dell’accordatura di “The Dark Side of the Moon” occorrerebbe ascoltare i nastri delle incisioni originali su un apparecchio ben tarato, sperando che lo fosse anche l’aparecchio che li ha registrati. Quindi non mi sento di pronunciarmi con sicurezza su come i Pink Floyd hanno registrato questo mitico album. In ogni caso non a 440 Hz, ma un’accordatura più calante e vicina a 432 Hz.

Bene, come vedete in effetti Verdi parla realmente di 432 Hz, e Mozart e i Pink Floyd è possibile che avessero utilizzato tale accordatura, in ogni caso sempre accordature più basse di 440 Hz, quello che non ci è dato sapere è se lo facessero esclusivamente per motivi estetici musicali o per qualcosa di più.


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