Musica “Naturale”

Suoni della naturaVi siete mai domandati come mai i “canti” di alcuni animali sono piacevoli da ascoltare?  La risposta è che anche gli animali utilizzano gli stessi meccanismi dell’uomo per produrre le loro “musiche”.

 

Le megattere cantano lunghe sinfonie, i tordi usano addirittura la stessa scala dell’uomo, i gibboni cantano in coppia tra maschi e femmine. Per chi si occupa di bioacustica, gli uomini possono imitare e apprezzare queste produzioni musicali del mondo animale, perché alla base della musica e dei suoni ci sono meccanismi “universali”.

Il popolo Inuit, per esempio, ha inserito nei propri canti tribali le “canzoni delle megattere” ascoltate attraverso la carena dei Kayak; le tribù degli Hutu e dei Tutsi hanno incorporato per secoli il canto a bassa frequenza degli elefanti nelle loro canzoni e nelle leggende.

Tutte le specie emettono suoni vari per comunicare tra i propri simili, e tutti questi suoni, sommati nell’habitat dove vivono gli animali, costituiscono quello che viene detto un “paesaggio sonoro”. Così i suoni del mare sono differenti da quelli della palude, della foresta, della montagna. La varietà di questi suoni è sorprendente, ma lo è ancor di più il loro scopo e la qualità dell’esecuzione, che in alcuni casi, si configura come un vero e proprio concerto.

Non si tratta quindi solo di cinguettii, miagolii, ruggiti, ecc. Alcuni animali usano i canti per l’accoppiamento, come in molte specie di uccelli, o per rinsaldare il legame di coppia, come nelle averle africane. In alcuni casi il canto serve a rassicurare i figli, oppure a tenere compatto il gruppo mentre si nutre. In alcune specie, come lo scricciolo dorsostriato dell’America meridionale, maschio e femmina fanno coppia fissa, e difendono insieme il territorio, cantando a note alternate: sembra che canti un solo uccello ma, in effetti, sono due.

Insomma, il canto non è esclusiva dell’uomo, ma è una caratteristica comune di molte specie che abitano assieme a noi sul pianeta Terra. E tutti si basano sugli stessi principi nelle loro “composizioni”, anche se non consapevolmente magari, ma comunque sempre su ritmo, altezza e timbro, che sono gli elementi fisici che rendono il suono comprensibile all’ascolto.

by Wenz

cfr. La musica della natura, M. Ferrari, Focus

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2 commenti

  1. A ben ascoltare anche il parlare umano quotidiano può considerarsi una specie di canto, in quanto da persono a persona, da contesto a contesto o stato emotivo che dir si voglia, se ne possono percepire diversità in timbro, altezza e ritmo e poi ognuno sembra che parli in una sua tonalità preferenziale. Ad un livello più globale, poi, nell’apprendimento di una lingua straniera è di fondamentale importanza il fattore ‘intonazione’ della frase per il raggiungimento di una vera naturalezza dell’espressione e, soprattutto nelle lingue ‘tonali’ orientali, questa viene variata nell’ambito di uno stesso enunciato per trasmettere significati diversi. Se con le lingue europee ce la possiamo cavare spiaccicando qualche parola qua e là pronunciata con il nostro accento regionale, in oriente rischiamo il linciaggio solo per aver sbagliato a modulare la voce!!! (….esagerata!).

  2. Ho visto con interesse la vostra ricerca del “canto naturale” e delle sonorità benefiche ( wellness sound)
    Credo che le tavole sonore in legno FWS dei liutai della val di Fiemme siano una grande risposta in questo ambito..
    (www.ciresafiemme.it / FWS Audio )

    Guardate e crederete..!!
    FABIO

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