Natura e consapevolezza: dolore e benessere

Felicità e consapevolezzaPenso che il concetto di “cosa naturale” dovrebbe essere rimesso un po’ in discussione. Le persone sono spesso propense a credere che se una cosa accade spontaneamente è buona e giusta, perché ne sentono quasi una giustificazione soprannaturale.

 

In parte credo sia vero, ci sono dei meccanismi che sono “automatici”, ma non sempre essi producono un beneficio. Alla base di tutto ci sono la scarsa volontà, l’ignoranza e una certa pigrizia nel prodigarsi.

Ho già parlato spesso di “meccanicità” e di come quest’aspetto del nostro essere vada combattuto per non vivere completamente in un’illusione. Oggi voglio soffermarmi su alcune sensazioni che abbiamo più spontaneamente e altre che invece vanno ricercate per avere una maggiore consapevolezza.

Parliamo di dolore e beatitudine. Di solito si è sempre consapevoli del dolore, la natura l’ha permesso perché in questo modo è più facile sopravvivere. Ad esempio se non fossimo coscienti del dolore, potremmo bruciarci o farci male inavvertitamente.  E ce ne ricordiamo bene, una volta sperimentato il dolore, rimane una traccia indelebile che ci permette di evitare situazioni pericolose. Anche le ansie e i dolori emotivi ci indicano quali sono le situazioni da cui stare alla larga per evitare sofferenze, e crescendo impariamo bene come evitarle, alcune volte anche troppo. Insomma la nostra consapevolezza è focalizzata sul dolore, ma la beatitudine?

Se abbiamo il mal di testa lo sappiamo, ma quando la testa non ci fa male, non sempre pensiamo al benessere di quel momento. Lo diamo per scontato. Se siamo ammalati lo sappiamo bene, ma che dire di quando siamo in perfetta salute? Anche questo diventa scontato nella nostra mente. La percezione della beatitudine è qualcosa che va imparata, come un’arte. E’ qualcosa in più del solo “essere naturale”. Alla natura non serve che viviamo meglio, è molto pratica, le basta che sopravviviamo. Siamo noi, quindi, che dobbiamo concederci il ”lusso” di essere coscienti dei momenti in cui stiamo bene, di quando il nostro corpo è appagato, anche solo per aver mangiato a sufficienza.

E’ un passo in più verso la consapevolezza.

(articolo ispirato agli insegnamenti dei maestri Osho e Gurdjieff)

by Wenz

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