In genere si dice che le persone cerchino di essere felici, o almeno ci provano. Eppure siamo davvero sicuri che sia così, e che tutte le persone che ne hanno la possibilità cerchino la felicità? Oppure anche inconsciamente tendiamo a qualcos'altro? Scopriamolo con la musica di Gluck.
Anche se spesso non siamo in grado di percepirlo, viviamo immersi in una sostanza che fluisce sempre circondando il nostro mondo. In alcuni momenti ci diventa palese e si manifesta anche nelle piccole cose che accadono, rendendole magnifiche.
Spesso diamo per scontato il benessere e ci concentriamo sul dolore. Alla base c'è un meccanismo naturale che non prevede l'automatismo dell'apprezzare le cose belle che ci accadono. E' una caratteristica che va imparata.
Vivere in profonda beatitudine non è solo possibile, è ciò che dovrebbe sempre essere perseguito. Se non si raggiunge quella vetta, ci si lascia sfuggire il senso della vita.
George Gurdjieff sosteneva che non tutti gli uomini possiedono un’anima. Può anche essere vero, ma il fatto è che le persone hanno un’anima, ma è allo stato di seme, alla nascita.
Si dice che "Desiderata", un testo molto profondo, sia stato trovato nella vecchia chiesa di San Paolo a Baltimora e che sia datato 1692. Ne esiste anche una versione in prosa scritta da un poeta dell’Indiana di nome Max Ehrmann e registrata alla Libreria del Congresso nel 1927. Comunque è pieno di buoni consigli su come vivere, e perciò (con un giro di parole) ve lo "consiglio" caldamente.
La divisione tra anima e corpo non serve a nessuno, tranne a chi trae vantaggio dalla nostra debolezza. Diffidiamo di queste persone e lasciamoci aiutare da chi ci rende liberi e felici.
Amore e odio sono due forme della stessa energia, bisogna trascenderle. Per vivere veramente dobbiamo diventare amore e dimenticarci dell'odio, allora avremo raggiunto un piano di consapevolezza superiore e ci saremo avvicinati a Dio. Allora saremo liberi.
Dolore e felicità non sono che due facce della stessa medaglia, uno presuppone l'altro. Senza il dolore non ci sarebbe vera crescita dell'individuo, l'importante è non lasciarsi sopraffare dalle avversità della vita.
Mettere da parte le proprie aspirazioni può sembrare un gesto altruistico, ma non sempre è così. Alcune volte può nacondere sensi di colpa che nel lungo periodo possono essere peggiori del bene che si è fatto.
Satcitananda può essere intesa come stato energetico del non dualismo, una manifestazione della nostra natura spirituale, che è paragonabile a quello della divinità. Questo è il suo significato.