La vita è piena di cose belle, e solo una piccola percentuale è detestabile. E’ solo che alcune persone non sono molto “attente” alle molte cose piacevoli che gli capitano ogni giorno e ricordano solo quelle spiacevoli.
La vera meditazione è difficile se non impossibile da definire perchè è un’esperienza che non può essere resa dal solo uso della lingua parlata. In Oriente esistono comunque parole che si avvicinano di più al senso completo.
Per godere al massimo di quello che ci circonda e delle situazioni che ci capitano, è necessario essere ricettivi, e per esserlo occorre dimenticarsi le proprie aspettative.
Una simpatica storia per riflettere su cosa significa capire la musica.
Raggiungere una sintesi tra amore e consapevolezza significa arrivare al massimo che la natura umana possa offrire, ma non è per niente facile.
Il rispetto è fondamentale nella vita. Rispetto per gli altri, ma soprattutto per se stessi. Spesso però ci affidiamo agli altri, e non a noi, per capire di cosa abbiamo bisogno. Siamo troppo attenti alle aspettative di chi ci circonda e per questo ci reprimiamo, diventiamo falsi e perdiamo autenticità.
La paura è una difesa, uno schermo che serve a proteggere l’uomo da eventuali situazioni di pericolo, aiuta a sopravvivere e ad affrontare la vita evitando che qualcosa vada storto. Ma vivere non è sopravvivere.
Vivere in profonda beatitudine non è solo possibile, è ciò che dovrebbe sempre essere perseguito. Se non si raggiunge quella vetta, ci si lascia sfuggire il senso della vita.
La meditazione è una medicina per la “malattia” che comunemente chiamiamo “mente”. Il canto possiede qualità che lo possono accostare alla meditazione e nella ricerca del vero.
La felicità non è uno stato in cui ci si può trovare, è un atteggiamento. Non significa non soffrire mai, ma soffrire limitatamente agli eventi negativi che capitano nella vita e risollevarsi subito, sapendo che viviamo di alti e bassi.
La meditazione non è contro i piaceri e gli interessi, l’unico ostacolo è l’attaccamento.
“Tutto ciò che è sogno, cadrà. Tutto quello che è reale, rimarrà”. Così come Gesù utilizzava le parabole, Osho era solito raccontare storielle durante i suoi discorsi, per illustrare meglio alcuni concetti. Eccone una simpatica su sogno e la realtà.
George Gurdjieff sosteneva che non tutti gli uomini possiedono un’anima. Può anche essere vero, ma il fatto è che le persone hanno un’anima, ma è allo stato di seme, alla nascita.
Nella vita non esiste solo la dimensione attiva, c’è anche quella passiva, il così detto “non fare”. Gurdjieff chiamerebbe probabilmente la prima “maschile” e la seconda “femminile”. Per il benessere della persona, e della società in quanto somma d’individui, entrambe sono necessarie.
Come chiamereste una musica composta senza amore? Bravura tecnica forse? Oppure una poesia a cui manca l’amore? Pura grammatica senza anima? E un uomo senza amore? Un cadavere. L’essenziale per far fiorire la nostra anima è l’amore, perché come il corpo vive grazie al respiro, l’anima esiste grazie all’amore