Il legame tra musica e matematica è qualcosa che va ben oltre i semplici rapporti matematici che stanno alla base del concetto di suono e di altezza del suono. Se la matematica è la descrizione delle leggi che regolano il nostro mondo, la musica è l'arte più fisica esistente, ed è quindi una rappresentazione matematica della realtà che percepiamo.
Seppure sia possibile abbinare colori a note musicali con un approccio matematico, il fenomeno della percezione rimane molto personale. Grazie alla sinestesia ci sono persone che possono vedere dei colori quando sentono una musica, amplificando così le sensazioni che provano all'ascolto.
La realtà ci appare come un mondo in cui esistono entità separate che interagiscono tra di loro, ma la fisica quantistica ci suggerisce una visione differente, in cui tutto è collegato come le onde sonore di una sinfonia.
Conoscendo le sette note musicali, i sette colori e i sette Chakra, viene quasi spontaneo accostare queste diverse manifestazioni energetiche (frequenze matematiche). Vediamo se quest'operazione si può basare su qualcosa di comprensibile o se invece è pura filosofia astratta.
Spesso ho ripetuto che molti fenomeni apparentemente diversi seguono le leggi degli armonici del suono. In questo articolo parlerò della legge di Zipf e di come gli armonici sono specchio di molte cose del nostro mondo.
Qual'è il vero significato dell'intenzione? Perchè le frequenze curative non sono ugualmente efficaci per tutti? Esiste per ognuno di noi una specificità che deriva dal mondo che ci costruiamo intorno.
Così come l’uomo, anche la musica è un fenomeno complesso che unisce una componente fisica, cioè la vibrazione, un’organizzazione razionale per ottenere l’efficacia emotiva che è soggettiva per ogni ascoltatore. Grazie a queste qualità la musica si presenta come un efficace ponte per la crescita spirituale dell’uomo.
Liberare la mente è un sogno di molti, ma ottenere questa qualità non è per niente semplice, richiede molta volontà e maturità. La cosa che spesso non è evidente è che il vero carceriere della mente siamo noi stessi e non gli altri.
La mente non dovrebbe essere alimentata nei suoi processi immaginativi, perché questo provoca pregiudizi che non danno alla realtà la possibilità di manifestarsi nella sua genuinità.
Il fenomeno sensoriale della sinestesia indica una “contaminazione” dei sensi di percezione. E’ una caratteristica molto interessante, soprattutto per un artista, per capire meglio come funziona la “realtà” che siamo in grado di elaborare con il nostro cervello.
Bruce L. Cathie ha teorizzato un sistema a griglia abbastanza complicato, che ridisegna la tradizionale visione della massa e dell’energia per la fisica. In questo sistema vi è un collegamento profondo tra vibrazione luminosa e vibrazione sonora.
La forma delle cose che vediamo è generata da onde vibrazionali che noi possiamo percepire così perché sono caratterizzate da una certa vibrazione alla quale noi siamo affini. Alla base vi è una vibrazione di fondo che potrebbe essere "Maya", il sogno di Dio.
Il modo orientale di concepire la realtà come un sogno illusorio, è definito con la parola “maya”. Notate la somiglianza con la nostra parola “magia”, non è un caso.
La cimatica ha esplorato l’interazione tra suono e biologia. Con le sue scoperte si è poi trasformata in un ponte che ci aiuta a comprendere meglio la sapienza antica.
Oggi mi voglio cimentare in una discussione che trovo molto affascinante, che tenta di interpretare e riprendere le attuali conoscenze fisiche, per spiegare la natura vibrazionale dell'universo e la sua similitudine con la musica.