Nada Yoga: scala pentatonica per la forza

Nada yoga: Scala pentatonica: per la forzaOggi voglio trattare un argomento un po’ più tecnico. Cercherò di parlarne in maniera molto semplice, in modo che anche chi non ha una preparazione musicale possa capire bene quello che dico.

 

La scala pentatonica, come suggerisce il nome, è costituita da cinque suoni ed è comune a molte tradizioni antiche dell’uomo. La sua particolarità risiede nel fatto che è molto “cantabile”, cioè di facile utilizzo melodico ed ha una sonorità un po’ orientale, tanto che molti la chiamano scala cinese. Il motivo di questa melodiosità è un po’ complicato da capire per chi non è musicista. Comunque diciamo che le note che la compongono sono tra di loro molto intonate, perché l’intervallo predominante è quello di quinta giusta, il più consonante dopo l’ottava.

Anche in India è presente la scala pentatonica utilizzata in occidente, formata da cinque suoni della scala maggiore con esclusione della quarta e della settima (ad es. in SOL maggiore: SOL, LA, SI, RE, MI), il suo nome è “mohana”. Nel nord dell’India prende il nome di “bhopali”.

Secondo la tradizione orientale del nada yoga, mohana aiuta a ritrovare la forza per interagire meglio col mondo esterno. E’ quindi una scala energetica che ci dona il coraggio di farcela da soli e di essere aperti al mondo. La sua influenza fisica è verso la colonna vertebrale e la parte alta del torace. E’ adatta a tutti, indipendentemente dal sesso.

Nella pratica del canto, l’unica controindicazione è la presenza di problemi alle vie respiratorie. In questo caso è possibile suonare le note della scala e ascoltarle solamente. E’ comunque un aiuto ad armonizzare le proprie energie.

La meditazione con mohana prevede di sedere tranquilli in una posizione comoda (per chi non conosce le posizioni yoga va bene anche sulla sedia con la schiena ben dritta). Dopo qualche respiro profondo e aver portato l’attenzione su se stessi, cominciamo a cantare lentamente le note della scala mohana ascendente e discendente, magari aiutandoci con uno strumento come la chitarra, una tastiera, un pianoforte, oppure suoniamo solamente senza cantare, anche con un flauto. Concentriamoci sul suono e sulle sue vibrazioni.

Pronunciare le seguenti sillabe in corrispondenza delle note:

Sa (SOL), Ri (LA), Ga (SI), Pa (RE), Dha (MI), Sa (SOL)

Buona pratica.

 

Cfr. I. Sommovigo, Manuale di Yoga del Suono, casa musicale eco

by Wenz

 

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3 commenti

  1. In effetti cantare le scale pentatoniche mi fa un gran bell’effetto, (per non parlare delle scale blues), forse adesso mi spiego meglio la mia ‘aberrazione’.

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