La tonica personale: una meditazione

tonica personale e meditazioneIn un precedente articolo avevo parlato di Nada Yoga, un’antica tecnica indiana di musicoterapia portata in Occidente, a cominciare dagli anni Settanta, da Vemu Mukunda. Il principio base di questa pratica è che ogni “elemento” (uomini, animali, vegetali, minerali, molecole, atomi, etc.) ha una propria vibrazione naturale.

Seguendo questo concetto ne risulta che esiste un suono personale, detto “tonica” (chiamata anche “personalissima musica”, “Dna sonoro” o “impronta vocale”), che è proprio di ogni individuo. Questo suono ha un’altezza stabile nel tempo e cambia solo quando avvengono grandi mutamenti nella vita del soggetto.

Grazie ad appositi esercizi messi a punto da Mukunda, è possibile scoprire la propria nota base e, intonandola, si può ritrovare l’armonia con il nostro Io più profondo. Si tratta quindi di una forma di meditazione “musicale”.
La tonica personale è una faccenda delicata, perché si tratta del suono a cui ogni persona è più sensibile, quindi per essere sicuri di trovare quello giusto è meglio affidarsi a un operatore esperto. Tuttavia, siccome molti lettori di quest’articolo saranno curiosi, darò alcune indicazioni su come localizzare la tonica e avere un’idea di massima di cosa significhi quella particolare nota.

Tenete a portata di mano una tastiera o un altro strumento musicale ben intonato. Sdraiatevi sul pavimento (utilizzate un tappetino) nella zona più silenziosa della casa. Rilassatevi rimanendo almeno cinque minuti con gli occhi chiusi. Cominciate a cantare, o meglio ancora a mormorare per alcuni secondi. Cercate quindi sulla tastiera la nota che corrisponde al suono emesso. Questa nota sarà molto vicina o corrisponderà alla vostra tonica personale.

Mi raccomando, seguite il blog, perchè in un prossimo articolo spiegherò anche il significato della nota personale che avrete trovato.

By WENZ

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6 commenti

    • Sì, ci ho provato e credo sia un SIb, ma riproverò con più calma dopo aver praticato le hasana… vediamo.
      Per la certezza bisogna recarsi in un centro specializzato come quello di Padova, una seduta di 45′ e l’esperto troverà la nota corretta,
      mi sto informando perchè fanno incontri della durata di una giornata di domenica, mi piacerebbe andarci…

      • Eh, anche a me piacerebbe, ma metti caso che uno sia in una ‘giornata storta’ e proprio lì produca una nota diversa dalla sua, un diesis in più o in meno (il mio solito ottimismo).

  1. Provando mi sembrava di essere nei paraggi del La, non so se diesis o no. Allora ho fatto un esperimento: mi sono messa a parlare vicino all’accordatore elettronico. Segnava sempre Sol ma con la lancetta rossa molto spostata in avanti, quindi forse andava verso il La. E’ vero che l’accordatore prevede anche un La, ma quello è tarato su un’ottava troppo bassa per la mia voce. Ci vorrebbe un’accordatore con tutte le note immaginabili possibili.

  2. Con la misura dell’HRV si rilevano facilmente i segnali acustici (note musicali o rumori e/o altro)ai quali il nostro organismo è più sensibile.
    In ambito militare la metodica è conosciuta da anni.
    Il Prof. Massimo Pagani dell’Università di Milano è uno degli ideatori della metodica.
    Franco Missoli

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