Meditare sulla morte con la musica

meditazione-morte“La consapevolezza è l’unica ricchezza, perché la morte non te la potrà sottrarre” (Osho).

Inutile negare che parlare di morte è un tabù nella nostra società. Difficilmente ci si intrattiene con qualcuno in una discussione sulla morte, a maggior ragione in un “tempo dell’immagine” come quello di oggi, in cui l’apparenza è la cosa principale. Parlare di morte potrebbe essere sconveniente per certe persone, eppure è una cosa che volenti o nolenti fa parte della nostra vita, per cui ecco una meditazione che tutti possono fare e che fa molto bene alle nostre ansie.

Anche se non vorremmo, non ci possiamo fare niente: come siamo arrivati in questa vita dovremo andarcene. Quando si parla di quest’evento finale della vita si fanno gli scongiuri e si cerca di cambiare discorso, eppure prima o poi la morte ci tocca da vicino, e se non siamo noi, può essere che questa cosa capiti ad una persona che abbiamo vicino. Lo so che vi state già toccando gli attributi, ma state tranquilli, perché il Buddismo e altre filosofie non vedono così catastrofico questo evento.

Il maestro Osho ad esempio ci dice che la morte non dovrebbe fare paura, perché è la fine di dell’illusione che chiamiamo vita. Illusione proprio perché spesso la spendiamo tutta a ricercare successo e fama, o comunque cose materiali, che proprio la morte ci porterà via prima o poi. L’unica cosa che la morte non può portarci via è la Consapevolezza, cioè qualcosa che fortifica molto il nostro essere e che può servirci proprio quando ci troveremo in quel punto finale del nostro attuale cammino terreno.

Dopo tutto non sappiamo cos’eravamo prima di nascere e non ci è dato di sapere cosa saremo dopo la morte, ma non potremo evitare questa cosa in nessun modo. Quindi che senso ha sfuggirla in tutte le maniere? Certo, se viviamo di illusioni temiamo la morte che porrà fine alle nostre illusioni, ma se nella vita abbiamo costruito qualcosa per la nostra essenza, la morte sarà il momento culminante di tutto il nostro cammino. Naturalmente non dico che la morte vada cercata, perché è la fine di un percorso, quindi quello che va cercato è il percorso di crescita. Ecco allora una meditazione che può essere d’aiuto a sconfessare il tabù della morte, per non esserne così sopraffatti.

Meditazione musicale sulla morte

Questa è una meditazione che ci ha insegnato il maestro Osho. Io da musicista quale sono, l’ho un pò modificata per renderla più musicale, sapendo perfettamente che la musica entra dentro di noi come null’altro. Vi consiglio di usare per questa meditazione una musica adeguata e solenne, come un Requiem (ad esempio Verdi o Mozart) oppure una musica che vi ricordi empaticamente la morte.

In una stanza tranquilla e buia, accendete la musica che avete scelto per questa meditazione, spegnete la luce e sdraiatevi per dieci minuti, immaginando di morire piano piano. Scendete in profondità in questa sensazione… state morendo, state morendo, morendo… immaginate che tutto il corpo sia morto e che voi stiate scomparendo dal corpo, vi ritirate, vi ritirate, vi ritirate… lentamente sentite di lasciare il limite periferico del corpo, fino ad abbandonarlo lentamente.

Ora siete al vostro centro: ecco una fiammella piccolissima lì nel centro, è rimasta solo quella, tutto il resto è morto. Ora in questo stato rimanete a piacimento.

Enzo Crotti (Wenz)Autore

Wenz (Enzo Crotti)
(Musica e Consapevolezza)

 

UTILITY:


MEDITAZIONE: REQUIEM DI MOZART

 

MEDITAZIONE: REQUIEM DI VERDI


 

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