In occasione dell’anniversario di nascita di Johann Sebastian Bach di quest’anno, Google ha rilasciato un Doodle interattivo che, analizzando molti lavori di Bach, può armonizzare un passaggio di due battute a partire da una semplice melodia.
Il collegamento tra musica e matematica è molto stretto e proprio il lavoro di uno tra i più grandi compositori della storia può testimoniarlo. Johann Sebastian Bach è un punto di riferimento imprescindibile per gli appassionati di musica di ogni genere, in quanto egli, con umiltà e dedizione, ha prodotto più di 1000 lavori senza peraltro riceverne una grande gratificazione in vita.
Alla sua epoca Bach era ricordato maggiormente come grande virtuoso di organo che non come compositore, infatti ha visto pubblicate solo poche delle sue numerose opere. Però ha continuato a comporre con dedizione guidato dall’ispirazione divina e dal costante lavoro. È stato solo in seguito che si sono riscoperti il valore e la maestria di Bach nel contrappunto e nell’uso dell’armonia a 4 voci.
Si dice che Dio sia il più grande matematico, immaginando l’Universo come un complesso sistema di leggi e frequenze vibrazionali. In questo senso potremmo forse dire che Johann Sebastian Bach è stato ispirato da Dio nella sua maestria musicale raggiungendo l’apice dell’unione tra matematica e musica, proseguendo e migliorando il lavoro iniziato dai compositori fiamminghi.
Il Doodle di Google su Bach
Tornando a Google, quest’anno per celebrare Bach in occasione del suo compleanno, ha rilasciato un Doodle che produce un’esperienza di composizione musicale interattiva per tutti, anche per chi non ha competenze in merito. Com’è possibile ciò?
Grazie all’intelligenza artificiale, sono state analizzate dal software molte composizioni a 4 voci di Bach, per capirne le dinamiche contrappuntistiche. Poi, una volta inserite alcune note grazie al semplice interfaccia, il Doodle riesce a produrre una piccola armonizzazione di 2 battute. Direi che qui abbiamo solo la parte matematica della musica. Sarà però sufficiente?
Alla fine si sente che manca un’anima alle 2 battute espresse dal Doodle di Google, ma come esperienza interattiva mi sembra interessante e dimostra anche che la componente matematica della musica è molto ipresente e risponde a leggi intuibili da un’intelligenza artificiale. Per l’anima però penso proprio che occorrerà rivolgersi a Dio, come del resto faceva anche Bach.