Consapevolezza e amore per raggiungere l’uomo integrale

consapevolezza, amicizia e amoreL’uomo che desidera qualcosa di profondo dalla propria vita dovrebbe cercare di raggiungere una sintesi tra amore e consapevolezza.

 

Unendo questi due propositi si arriva al massimo che la natura umana possa offrire, ma non è per niente facile. Può esserlo amare gli altri, orientando così le proprie energie all’esterno del nostro essere, oppure aumentare la propria consapevolezza, rivolgendo le nostre attenzioni all’interno, ma fare entrambe le cose è come camminare su di una fune sospesa. Occorre molto equilibrio!

Considerare l’altra persona più importante di noi è vero amore e l’estroversione ne è la base di partenza. Si ricerca un contatto con l’altro e si diventa oggetto di una specie di ebbrezza che deriva dalla straordinaria energia messa in gioco da questo processo. Nasce da qui la comunione e la comunicazione.

Al contrario la consapevolezza è più una ricerca di solitudine, di meditazione e raccoglimento che si ottengono a partire dall’introversione. In questo caso l’altro diviene meno importante come in una sottile forma di egoismo.

Spesso in passato è stata preferita una delle due forme di “attenzione”, ottenendo immancabilmente un calo dell’altra, se non addirittura la scomparsa. Ad esempio le religioni possono essere orientate più su uno dei due aspetti e negare l’altro. Ma la scelta creerà immancabilmente uno sbilanciamento e una divisione.

Per poter raggiungere il massimo grado di “umanità” l’ultima cosa da fare è creare divisioni e tensioni interne. E allora come fare?

Credo che iniziare non scegliendo sia un buon approccio. Preferire uno dei due aspetti ci porterebbe a cattivi risultati. Noi siamo entrambe le cose e abbiamo bisogno di orientare la nostra “attenzione” fuori e dentro di noi. Se coltiviamo l’amore, diventiamo puri e possiamo vedere bene attraverso la consapevolezza cosa siamo in fondo per davvero. Se la consapevolezza è la luce che illumina al nostro interno, l’amore genera l’energia necessaria ad espandere il bagliore anche fuori di noi.

Come diceva Osho, la nostra ricerca dovrebbe essere orientata in entrambe le direzioni, aspettando che, con la crescita delle nostre qualità, esse si fondano dando luogo a un uomo integro, che unisce le caratteristiche di una persona di mondo a quelle di un santo meditatore. Lui lo chiama Zorba il Greco assieme a Gautama il Buddha.

Non ci è dato conoscere ora qual è la verità. Possiamo solo fidarci di quello che racconta chi l’ha trovata prima di noi. E’ comunque ipotizzabile che l’apertura e la ricerca di un’integrità nella natura umana siano una strada da seguire. Così almeno mi pare adesso dovrebbe essere.

 

by Wenz

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