Le emozioni sono un cibo per l’anima, senza il quale non sopravviveremmo. Ma occorre stare attenti a non cadere nell’inganno delle emozioni negative e soprattutto dell’insoddisfazione: può succedere di ricercare una sorta di vittimismo personale, anche inconscio, che non porta nulla di buono.
Un compito che a prima vista può sembrare ovvio, è quello di escludere o minimizzare il disagio dalla nostra vita. Sembra strano, ma accade invece che alcune persone si “affezionano” alle insoddisfazioni, ci si aggrappano rendendole un punto fisso della loro vita. In certi casi possono essere gli unici riferimenti stabili e diventare così importanti da aver una paura inconscia persino della loro scomparsa.
Certo, esistono dei disagi che non dipendono direttamente da noi, ma molto deriva invece da situazioni nelle quali si finisce per propria volontà. Nessuno impedisce a qualcun altro di liberarsi dal proprio inferno, certe volte basterebbe prendere una decisione per uscire da una situazione spiacevole. Eppure non sempre ci si riesce, perchè lasciare andare una cosa, seppur spiacevole, è sempre un modo di rivolgersi all’ingnoto e non tutti sono disposti a farlo.
Liberarsi dai disagi può portare un pò di solitudine, perchè le insoddisfazioni lasciano un vuoto quando le lasciamo andare, ma superato questo passaggio non possono che nascere appagamento e soddisfazione, dovuti alla pace interiore che si crea quando lasciamo cadere le emozioni negative.
Anche Gurdjieff lo sostiene. Dopo essersi osservati a lungo, un passo importante per la propria crescita spirituale è appunto l’abbandono e il controllo delle emozioni negative, cioè la consapevolezza che queste sensazioni possono essere tenute sotto controllo. Non che questo sia semplice. Non avere frustrazioni è frutto di un lungo lavoro interiore, ed è il risultato di chi prova una totale accettazione della vita, con una pace così grande che non lascia posto a rimpianti. Una cosa da Santi per intenderci, ma a piccoli passi tutti possono trovare un pò di questo divino appagamento, nella misura delle loro esperienze.
by Wenz