Il pianoforte è uno degli strumenti più utilizzati nella musicoterapia, ed è innegabile che si possano trovare bellissime composizioni rilassanti scritte per questo strumento. L’ascolto del pianoforte accordato a 432 Hz è un ascolto terapeutico, anche se forse si può migliorarne l’efficacia.
Ormai sono molti gli studi che dimostrano l’efficacia terapeutica della musica, qualsiasi sia l’accordatura scelta. Ad esempio è stato dimostrato un collegamento tra DNA ed emozioni e cosa meglio della musica può agire sulle emozioni e sui ricordi? Le terapie del suono hanno aiutato il benessere dell’uomo in tutte le epoche favorendo il rilassamento e migliorandone l’umore. Psicology of Music in uno studio recente ha selezionato e sperimentato alcune musiche classiche, dimostrando che attraverso l’ascolto di questi brani aumenta l’attività dei geni coinvolti nell’apprendimento e nella memoria, e allo stesso tempo si riduce l’attività dei geni implicati nella neuro degenerazione. Lo studio aiuta a spiegare i numerosi effetti sul cervello della musica, che ha un notevole potere nell’aumentare la memoria e le prestazioni cognitive, nonché un ruolo fondamentale nelle nostre emozioni.
Tornando al pianoforte possiamo dire che selezionare i migliori brani rilassanti nel repertorio dei grandi autori ed esecutori può avere una grande valenza nell’ascolto terapeutico. Ad esempio brani di Mozart, Satie, Beethoven, Debussy e si potrebbe continuare fino a riempire la pagina tanti sono gli autori degni di nota di musica per pianoforte. Ma credo si possa fare anche meglio.
Un pianoforte a 432 Hz
Si potrebbe ad esempio accordare il pianoforte a 432 Hz, in modo da produrre suoni più simili e coerenti alle frequenze della vita umana e alle leggi della creazione universale. Se vogliamo aumentare la coerenza sarebbe ancora meglio utilizzare una scala Pitagorica o Just Intonation per le note della musica, in modo di avere un comportamento più naturale degli armonici evitando l’armonia artificiale del temperamento equabile. Inoltre sarebbe possibile agire su altri parametri della musica per rendere il brano ancora più coerente con la vita, come spiego nel mio libro: “Musica a 432 Hz Integrale“. In questo modo la musica benefica coinvolgerà il corpo e lo spirito dell’ascoltatore.
Non voglio dire che la musica intonata in maniera standard faccia male, essa agisce sempre sul cervello e sulla cultura dell’uomo, ma non coinvolge il corpo in modo completo come avviene per la musica a 432 Hz. Quindi avvicinarsi alla vita modificando l’intonazione è già qualcosa, anche perché si può poi agire su altri parametri emozionali per ottenere ascolti piacevoli e benefici. Ad esempio un esecutore di primo livello trasmetterà molte più emozioni di un esecutore mediocre, e le armonie ed il tempo della musica possono essere scelte con cura per rallentare la frequenza cardiaca dell’ascoltatore, ridurre la pressione e migliorare i livelli del cortisolo, l’ormone dello stress.
Si possono poi utilizzare anche artifici tecnici per migliorare l’esperienza dell’ascolto e gli effetti emozionali della musica, come l’effetto Dolby Surround, che rende il suono tridimensionale. Poi naturalmente occorrerà un apparecchio idoneo a sentire questo effetto. Oppure possono essere sovrapposti alla musica suoni rilassanti della natura, come il rumore delle onde, il canto degli uccelli, sottofondo della foresta, ecc.
In un’epoca frenetica e alienante come la nostra è inutile girarci attorno, occorre dare respiro al nostro corpo attraverso il relax e l’ascolto terapeutico di musica può essere un buon modo di ritagliarsi un momento per se stessi, magari evitando i troppi pensieri che caratterizzano le nostre giornate. Provate per esempio ad ascoltare il mio brano “Aria d’Ohm“, che mette in pratica le mie ricerche sulla Musica a 432 Hz Integrale. Grazie.
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