Solo Concerts – Keith Jarrett (Bremen/Lausanne 1973)


Se si può raggiungere una qualche forma di estasi ascoltando musica, potrebbe essere con questi concerti interamente improvvisati di Keith Jarrett al pianoforte. Sono sicuro che lui riesce a raggiunge una forma di concentrazione superiore, per non parlare di qualcosa di più, mentre esegue queste composizioni estemporanee.

I suoi recital pianistici sono tra le imprese più ambiziose mai tentate da un musicista, con ore di continua invenzione, senza ripetere mai nulla, ogni serata un evento unico. Questa è la vera opera d’arte musicale, capace di trasmettere emozioni uniche al pubblico presente in sala.
Da parte dell’esecutore dev’essere una fatica immensa, mantenere la concentrazione per tutto il tempo, ma così si possono raggiungere punte d’intensità incredibili. Naturalmente il livello non è costante, ma la maggior parte di questi dischi contengono una creatività inesauribile, che trae spunto dalla tradizione popolare e classica assieme.
All’ascolto è intuibile il pensiero musicale che sta alla base dell’esecuzione, si capisce che non c’è casualità dal fatto che alla fine si evidenzia una forma del brano con momenti di tensione e di risoluzione ben organizzati nel tempo. Alcune volte vi sono lunghi pedali, altre movimenti intensi armonici, altre armonie leggere, altre momenti quasi “bachiani”, come nel “Paris Concert” del 1988, con motivi dall’aspetto “corale” come usava il grande compositore tedesco (per chi non lo sapesse, anche Bach era un valente improvvisatore).
I concerti solo di Keith Jarrett sono una vetta artistica unica, consigliati per tutti gli appassionati di musica e per chi non ha paura di mettere a nudo le proprie emozioni tramite l’ascolto di musica.

By Wenz

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