Articoli scientifici sull’accordatura a 432 Hz

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Alcune volte ricevo lamentele da persone sul fatto che la teoria della musica a 432 Hz non sia supportata da pubblicazioni scientifiche e perciò di scarso valore. In questo articolo vediamo che cosa c’è di scientifico davvero sull’accordatura a 432 Hz.

Innanzi tutto dobbiamo chiarire che questo sito in generale non ha un taglio scientifico, ma piuttosto divulgativo, e che non si intende qui consigliare una terapia a base di musica, ma di usare la musica principalmente per “curare” l’anima. In ogni caso posso dire personalmente che uso la musica a 432 per calmare la mia colite e devo dire che per me funziona. Ma questo naturalmente è un parere personale, quindi nulla di scientifico.

Parlando poi di accordatura a 432 Hz, diciamo che è un tema molto abusato su internet, in quanto c’è chi sostiene che per fare musica a 432 hz basta prendere un brano e abbassare l’intonazione di 31,8 centesimi di tono per avere i benefici di quest’accordatura. Purtroppo non è così. Primo perchè ci sono da considerare altre cose prima di trasformare un brano da 440 hz a 432 hz, per esempio se effettivamente l’accordatura di partenza fosse 440 hz, e poi perchè non è sufficiente avere il LA intonato a 432 hz per avere musica a 432 hz veramente benefica e “scientifica” (con questo termine intendo una musica basata su qualche concetto che non sia casuale).

Lo spiego meglio nel mio libro “Musica a 432 Hz integrale“, comunque diciamo che le frequenze in gioco quando si parla di musica a 432 Hz non sono solo quelle del LA, ma per esempio quella altrettanto importante del DO a 256 Hz, oppure 128 Hz, che è un’ottava superiore di 8 hz e di 1 hz. Questo perché in questo modo la frequenza del DO è collegata alla rotazione terrestre, grazie al rapporto hz/secondo, che è una frazione di giro della Terra. Quindi non basta trasformare un brano da 440 hz a 432 hz modificandolo con un programma, ma occorre anche che la scala d’intonazione e la tonalità del brano permettano di avere queste frequenze e i loro armonici naturali. La scala infatti non dovrebbe essere temperata, ma meglio pitagorica o just intonation o altre derivate da queste.

Una volta capito che è importante il tipo di musica da cui partiamo, qualche considerazione sugli articoli scientifici

Il metodo scientifico è sicuramente un approccio utile allo studio di una materia molto importante, però vorrei evidenziarne alcuni limiti. Primo limite è che una sperimentazione ha dei costi alti, quindi occorre qualcuno disposto a pagare per farla, per questo molto spesso chi delinea le caratteristiche dell’esperimento e del protocollo lo fa agendo sotto la spinta di obiettivi non sempre limpidi, ma piuttosto orientati a soddisfare il finanziatore. Ad esempio possiamo trovare studi scientifici che dimostrano che il vino a piccole dosi è benefico e altri che dicono che non lo è, dipende da che punto di vista si leggono i dati. Inoltre quando parliamo di musica la cosa diventa molto soggettiva in quanto la cultura gioca un ruolo fondamentale nel gusto estetico dell’ascolto. Questo non vale però per l’esposizione a frequenze musicali dal punto di vista fisico. Bene, una volta fatta questa lunga e doverosa premessa vediamo che studi ci sono sulla musica a 432 Hz.

Ananda Bosman

Uno dei ricercatori che più si è impegnato nella musica a 432 hz è sicuramente Ananda Bosman. Il suo nome non è molto apprezzato dalla comunità scientifica, comunque da quel che ne so il suo lavoro mi pare serio e impegnato, perciò non posso che iniziare citandolo e citando una sua pubblicazione che potete scaricare e leggere, che contiene un pò tutta la sua ricerca in proposito. SI tratta di un lavoro molto corposo in cui trovate anche molti riferimenti su studi importanti, ma non è pubblicato da alcun editore scientifico: “THE ALL-ONENESS HADRON MATERIA (AOHM): The All-One Unified Force & The All Is God Particle“. Buona lettura.

Maria Renold

Un libro molto interessante è “Intervals, Scales, Tones“, di Maria Renold, del 1998 tradotto in inglese nel 2005. In questo libro l’autrice descrive l’approccio di Rudolf Steiner all’accordatura, derivato da quello dell’antica grecia, inoltre c’è anche la descrizione di un esperimento acustico condotto dalla Renold su 2000 persone (p. 74). I risultati ottenuti sono che oltre il 90 % del campione esaminato riconosce e preferisce la nota LA a 216 Hz (un’ottava sotto 432 Hz) e la nota DO a 128 Hz (un’ottava sotto 256 Hz), se paragonate con le rispettive note dell’accordatura temperata a 440 Hz. Tra queste persone c’erano anche professionisti della musica come professori d’orchestra. In ogni caso una sperimentazione del genere ha molti limiti, come quelli che ho descritto prima che derivano dalla cultura di una persona.

8 Hz

8 Hz è una frequenza molto importante per la musica a 432 Hz, perchè è vicina alla frequenza di Schumann, e perchè favorisce la meditazione, enfatizzando le onde alfa che sincronizzano gli emisferi cerebrali, inoltre 8 Hz è una frequenza importante anche per la replicazione del DNA come scoperto da Andrea Puharich. Queste cose e altre le potete leggere nello studio: “Pineal Gland, DMT & Altered State of Consciousness” di Iona Miller pubblicato dal Journal of Consciousness Exploration & Research. Ma naturalmente 8 Hz è una frequenza fondamentale per molti processi vitali, per cui basta digitare 8 Hz nella ricerca scientifica di Google per trovare molti articoli che parlano di questa frequenza.

432 Hz

Uno studio sulla musica a 432 Hz è “Influences of 432 Hz Music on the Perception of Anxiety during Endodontic Treatment: A Randomized Controlled Clinical Trial“, pubblicato dal Journal of Endodontics in cui una sperimentazione randomizzata fatta su 100 persone, ha dimostrato che la musica a 432 hz rilassa i pazienti sottoposti a cure dentali, che hanno parametri vitali migliori rispetto a quelli che non ascoltano musica. Potete leggere la ricerca a questo link, gentilmente segnalato da Francesco nei commenti, che ringrazio. Lo studio mi pare interessante, anche se per avere la controprova occorrerebbe confrontare chi ascolta musica a 432 Hz rispetto a chi ascolta musica a 440 Hz, inoltre sarebbero da tenere presenti altri parametri musicali, come tonalità, velocità, stile, ecc. In ogni caso è dimostrato che la musica a 432 Hz è rilassante e benefica.

Recentemente è stato pubblicato uno studio pilota condotto da Diletta Calamassia e Gian Paolo Pomponi che ha confrontato i parametri vitali di 33 persone. I risultati sono stati che l’ascolto di musica a 432 Hz fa registrare significative differenze e migliori valori di pressione, battito cardiaco e frequenza respiratoria rispetto all’ascolto di musica a 440 Hz.

Ricerca sugli effetti neuro-fisiologici dell’ascolto di musica a 432 Hz

Uno studio interessante è stato condotto nel 2018 da Francesco Tarsia della Scuola di Ipnosi Olistica di Sesto S. Giovanni con la collaborazione del chitarrista Massimo Varini. Per questo studio sono state effettuate misurazioni di EEG (Elettro Encefalo Gramma) e GRS (Galvanic Skin Resistence) ad alcuni soggetti di varie età. A tali soggetti è stato fatto ascoltare lo stesso brano suonato con la chitarra accordata a 432 Hz e 440 Hz, e attraverso le misurazioni si è stabilito che l’intonazione a 432 Hz ha prodotto un rilassamento migliore del 75% rispetto all’intonazione standard a 440 Hz. Lo studio è disponibile qui: Ricerca sugli effetti neuro-fisiologici dell’ascolto di musica a 432 Hz inoltre c’è anche un video.

Conclusioni

Bene, come vedete in effetti qualche studio sulla musica a 432 Hz c’è, seppur ancora la ricerca sia allo stato embrionale. Questo non significa che la musica intonata a 432 Hz non sia efficace, ma solo che le teorie che ne stanno alla base non sono state indagate a dovere. Per fare una vera sperimentazione occorrerebbe tenere conto di molti parametri che ho descritto in questa pagina, cose che forse non interessano ad equipe di ricerca, oppure che non sono ben comprese. Fatto sta che se cercate le principali frequenze alla base dell’accordatura a 432 hz: 8Hz, 64 Hz, 128 Hz, 256 Hz, 288 Hz, 384 Hz, 432 Hz, troverete molti articoli scientifici che le trattano, anche se non specificamente riguardo alla musica. Naturalmente se i lettori vogliono contribuire lo spazio per i commenti che segue è per questo scopo (suggerisco di tenere d’occhio questa pagina perché si tratta di un tema sempre in evoluzione).

Bene, non mi resta che lasciarvi ascoltare un esempio di vera musica a 432 Hz, in cui non solo il LA è intonato a 432 Hz ma molti altri parametri della musica lo sono sincronizzati con la matematica della vita. Buon ascolto con “Aria d’Ohm“, giudicate voi come vi sembra e grazie dell’attenzione.


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4 commenti

  1. su aria d’ ohm scrivi che entrerebbe in risonanza con 4° chakra. colore : il verde. Farei un appunto su questo: i chakra sono stati falsati dalla new age inserendo un chakra (il secondo; colore arancione) che non ha motivo di essere e tolto fuori come intermedio tra rosso e giallo ma non essendo ne un colore primario ne sottrattivo. Esiste lo studio di un noto ricercatore pubblico che comparando le diverse culture fa notare come ci siano variazioni di colori per esempio il chakra della corona in alcune vioa o indaco in alcune trasparente o bianco. il verde corrisponde al 3° chakra.

    • La questione del secondo chakra confesso che non la conoscevo e l’approfondirò. In ogni caso ci sono diverse teorie su come accostare note musicali e chakra: quella che preferisco io è di utilizzare le frequenze di riferimento paragonandole allo spettro della luce come spiego in questo articolo:
      https://www.musica-spirito.it/meditazione/musica-colori-chakra-e-frequenze/

      Naturalmente qualcuno può dire che suono e luce sono due diversi tipi di onda, ma mi piace pensare ad un collegamento recondito insito in tutto ciò che esiste, per cui essendo entrambi fenomeni vibrazionali ed energetici mi sembra questo un approccio interessante. In ogni caso la nota di riferimento di Aria d’Ohm (DO a 512 Hz) se riportata alla 40ima ottava superiore dà una frequenza che rientra nello spettro del verde, per cui si abbina al chakra del cuore, che sia il 3° o il 4° non fa differenza. Riguardo poi alla percezione del colore naturalmente può essere differente, ma lo spettro ha una misura che non è opinabile, quindi se io percepisco il verde diversamente da un’altra persona per questioni culturali o altro non cambia perché la frequenza energetica è quella.

    • nessun chakra ha ragione di essere a livello di evidenza scientifica. se decidi di crederci (soggettivamente) che siano 4 o 5 o 52,7 è irrilevante

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