Cinque canzoni italiane contro la guerra da ricordare sempre

Cinque canzoni italiane contro la guerra da ricordare sempre

Nessuno di noi vorrebbe o vuole che la guerra lo coinvolga in qualche modo, eppure anche se indirettamente, siamo partecipi in molti conflitti in altre parti del mondo. La guerra ci ha però riguardato direttamente con i due pesantissimi cnflitti mondiali del secolo scorso. Cosa meglio della musica può aiutarci a non dimenticare? Ecco allora cinque canzoni italiane contro la guerra per ricordare.

Auschwitz – Francesco Guccini

È una delle canzoni più dure e crude sui campi di concentramento. Il suo titolo è “Auschwitz”, brano scritto da Francesco Guccini – anche se è stato accreditato a Lunero e Maurizio Vandelli perché l’autore quando compose la canzone non era ancora iscritto alla Siae. “Auschwitz” uscì come singolo nel settembre del 1966 dall’Equipe 84 nel singolo Bang bang/Auschwitz. L’anno successivo la canzone fu registrata da Francesco Guccini ed inserita nella raccolta Folk beat n. 1, con il titolo “La canzone del bambino nel vento (Auschwitz)” (CONTINUA A LEGGERE).


La guerra di Piero – Fabrizio De André

Tra le canzoni di protesta che animarono le contestazioni giovanili del ’68, c’è “La guerra di Piero” di Fabrizio De Andrè. Questa ballata, scritta nel 1963, si affermò alcuni anni più tardi come inno pacifista e antimilitarista. Prendendo spunto dalla devastante esperienza di uno zio deportato nei campi di concentramento, De Andrè narra la storia di un soldato che, tornato per un attimo “ragazzo qualunque” in nome di una ritrovata umanità, sacrifica la propria vita nel folle e assurdo meccanismo della guerra (CONTINUA A LEGGERE).


Generale – Francesco De Gregori

“Perché questo è Generale , di là del suo lampante antimilitarismo: una gran canzone di pace. E gran canzone è già nella fusione inscindibile di musica e testo, con quell’incalzare battuto che non lascia un attimo di respiro, con quell’accavallarsi d’immagini che sfumano una nell’altra, con il riff, il solito riff trascinante in cui è come se scoppiasse, parlasse, si facesse sentire tutta la gioia di chi torna a casa, alla vita vera, dopo mesi di finta guerra (CONTINUA A LEGGERE).


C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones – Gianni Morandi

Un brano storico per Gianni Morandi, all’epoca il più famoso cantante e interprete della musica italiana, ma con un repertorio che era partito dal giovanile e spensierato per arrivare al melodico tradizionale (“In ginocchio da te”, “Se non avessi più te”). Erano esercitate su di lui vere e proprie pressioni per abbracciare il movimento beat e dire “qualcosa di protesta”, in particolare dalle riviste giovanili Ciao Big e Giovani, anche perché era noto il suo interesse per le nuove tendenze del mondo giovanile (e giovane lo era anagraficamente). Il passo fu compiuto con questa canzone del cantautore Mauro Lusini (ritratto alla chitarra con Morandi sulla copertina del 45 giri), scritta in collaborazione con l’esperto Migliacci, che sarebbe poi diventata un classico (CONTINUA A LEGGERE).


Il mio nome è mai più – LigaJovaPelù

Scritta al tempo della guerra del Kosovo, durante la quale dalle basi italiane partivano i jet NATO per i raid aerei sulla Serbia che hanno provocato migliaia di morti. Il governo di centrosinistra era all’epoca presieduto dal diessino Massimo D’Alema (CONTINUA A LEGGERE).


Un nuovo brano contro la guerra e per la solidarietà

Per non dimenticare anche le guerre più recenti, ecco un mio piccolo contributo: una canzone dal titolo “Dio lo sa“, che parla del sentito problema dei profughi e della solidarietà tra i popoli. Buon ascolto e Pace a tutti.

Dio lo sa – Canzone contro la guerra (Enzo Crotti)


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