La Sezione Aurea e la Musica

sezione aurea e musica

La sezione aurea è una rappresentazione matematica della vita e dell’Universo, che è stata usata come contenuto esoterico in molte discipline artistiche in tempi remoti o recenti. La musica di grandi compositori e gruppi musicali contiene i rapporti matematici della sezione aurea, vediamo cosa rappresentano.

La sezione aurea, indica il rapporto fra due lunghezze disuguali, delle quali la maggiore è medio proporzionale tra la minore e la somma delle due. Lo stesso rapporto esiste anche tra la lunghezza minore e la loro differenza. Questo tipo di rapporto è espresso dal numero 1,6180 noto come numero aureo.

Senza perderci in lunghi e noiosi calcoli matematici sulla sezione aurea, possiamo affermare con certezza che tale proporzione è stata studiata da molti illustri menti della nostra storia e riscontrata in opere della natura e dell’ingegno umano.

I Greci, ad esempio, la utilizzavano nelle loro costruzioni architettoniche e nella scultura, gli Egiziani nelle loro piramidi, gli Indiani nelle loro costruzioni. In seguito, nel Rinascimento, Leonardo Pisano (detto il Fibonacci) mostrò la celebre sequenza di numeri correlata alla “proporzione aurea” che porta il suo nome (in cui ogni numero è la somma dei due precedenti: 1,2,3,5,8,13,21, ecc.). Anche Leonardo da Vinci utilizzò tale insegnamento nelle sue opere e lo espresse soprattutto nel celebre “Canone Vitruviano”.Nella musica queste proporzioni sono riscontrabili nelle opere di Bach come “L’Arte della fuga”, oppure nelle Sonate di Mozart, La “Quinta Sinfonia” di Beethoven e non ultima la “Sagra delle Primavera” di Stravinskij. Nel diciottesimo secolo, esisteva addirittura una società di scienze musicali che intendeva mostrare i legami tra musica e matematica, a essa aderirono musicisti come J.S. Bach e G. F. Händel.

La sezione aurea nel Rock

Anche la musica Rock, specialmente nel cosiddetto rock progressivo, si è confrontata con gli aspetti “mistici” della sezione aurea, e più precisamente dalla serie di Fibonacci. L’esempio più emblematico è la musica dei Genesis, che hanno usato assiduamente la serie fibonacciana nella costruzione armonico-temporale dei loro brani: “Firth of Fifth” è tutto basato su numeri aurei: ad esempio ci sono assoli di 55, 34, 13 battute, di questi alcuni sono formati da 144 note, ecc. Oltre ai Genesis, altre rock band hanno usato, seppure più sporadicamente, i numeri aurei nelle loro composizioni. Fra questi i Deep Purple nel brano “Child in Time” e i Dream Theater nell’album Octavarium, interamente concepito secondo il rapporto tra i numeri 8 e 5 e termini consecutivi della sequenza di Fibonacci. Risale invece al 2001 Lateralus, album della band americana Tool che contiene il singolo omonimo “Lateralus” costruito fedelmente sulla serie di Fibonacci, e sulla proprietà rigenerativa del rettangolo aureo che si sviluppa in una forma a spirale, quale fondo ritmico dell’essere e della vita (wikipedia).

Ora qualcuno si domanderà: ma perché menti così importanti del mondo della scienza e della cultura si sono prodigate nello studio e utilizzo di questa “sezione aurea”. Il motivo è che queste persone erano convinte che alla base stessa della vita e della creazione, era riscontrabile questo tipo di proporzione. Nel movimento dei pianeti e delle galassie, nella forma delle cellule e degli organi, delle proporzioni del corpo umano e addirittura nella struttura degli organi recettivi dei sensi. Ad esempio la coclea dell’orecchio ha una spirale basata sulla “chiocciola di Archimede”, la stessa individuabile nei moti di espansione delle galassie, nella meccanica dei corpi, i rapporti tra le note della scala pitagorica e moltissimi altri fenomeni fisici e naturali.
La credenza profonda che se una forma d’arte rispecchia questo importante fenomeno è più naturale, più viva, quasi possa avere un’anima propria era il motore che faceva (e fa ancora) organizzare la propria conoscenza intorno a questo insegnamento essoterico, che è stato tramandato attraverso la creatività dell’uomo. La sezione aurea può essere usata non solo per organizzare una composizione musicale, ma anche per strutturare la scala delle note, adattando le varie frequenze alla “sezione aurea”, questa sequenza, unita all’intonazione di 256 Hz per il Do, rendono il sistema musicale più attinente alla natura delle cose.


VIDEO: Sezione aurea in musica


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