In antichità la musica era vista come una scienza basata su leggi matematiche, ed era inserita nel “quadrivium” come corpus d’istruzione superiore. Questa visione della musica non è cambiata nella sostanza, e anche oggi è considerata una disciplina fortemente legata alla matematica e all’aritmetica, ma il suo prestigio è notevolmente diminuito, tanto da considerarla attività secondaria, di svago e intrattenimento, più che disciplina dalle alte caratteristiche educative.
Io naturalmente credo che la musica vada molto al di là del suo valore educativo e culturale, e questa, per chi legge questo blog, non è una novità. Il mio intento è di aprire gli occhi alle persone sull’importanza del suono nel mondo, e penso che con gli articoli che potete trovare su queste pagine o su altre in internet e nell’editoria in generale, è possibile farsi un’idea molto più profonda di cosa significa la musica per l’uomo. In futuro continuerò certo in questa direzione, approfondendo i temi che legano il suono alla scienza, alla filosofia, all’anima umana, e non mancheranno argomenti molto dibattuti e fondamentali.
Ora mi voglio invece soffermare su un ragionamento generale sulla musica.
Diventando per un attimo molto concreti e pratici, possiamo constatare che obiettivamente è un’arte che ha potuto produrre un’industria molto importante e che ha arricchito alcuni stati, se pensiamo ad esempio all’Inghilterra, i cui artisti hanno generato guadagni degni dell’industria più quotata, nel secolo scorso. Ad esempio Elton John, nei suoi periodi migliori, era ai vertici delle dichiarazioni dei redditi inglesi, credo ottavo un anno. E comunque figuravano nelle prime posizioni Eric Clapton, Mick Jagger e altri. Questo significa che in quest’industria sono mossi capitali e generati posti di lavoro come in tutte le altre. Oppure pensiamo alla nostra lirica, che consente all’Italia una notevole popolarità nel mondo, diffonde la nostra lingua, genera turismo, posizionamento nel panorama delle nazioni. Insomma sono tutte cose che dal punto di vista meramente economico non sono per niente trascurabili.
La musica ci accompagna in tutti i momenti importanti della vita: nelle funzioni religiose, matrimoni, ci ricorda momenti belli del passato, ci solleva in momenti difficili. Insomma è una parte importante dell’umanità, anche senza andare a scavare nelle sue funzioni spirituali o esoteriche.
Filosofi quali Hegel, Schilling, Schopenhauer o Nietzsche collocano la musica in primo piano nei loro sistemi filosofici.
Allora perché è stata volutamente rilegata a un ruolo così marginale, considerandola solo un divertimento, quando la tradizione e la storia ci insegna le sue importanti doti?
Qual è il “segreto” che rende la musica una cosa da tenere a bada? Come mai essa deve apparire solo un trastullo, sorvolando su tutte le evidenze che la renderebbero importante?
Pitagora e Platone avevano già compreso le proporzioni armoniche e mostrato come queste avessero un’importanza e un’influenza cruciale nell’ingegneria sociale. La chiesa e la nobiltà, hanno da sempre osteggiato la diffusione di questi saperi, che arrivano persino ad associare il suono al DNA e alla vita. Partendo dal negare le conoscenze antiche, i “potenti” sono arrivati a contraddire i maggiori musicisti del periodo classico e romantico, cercando a tutti i costi di adottare un’intonazione più acuta per gli strumenti musicali.
Io farei un pensiero su queste considerazioni. Prossimamente approfondiremo il significato della musica, che lega scienza, pensiero, spiritualità in un’unica cosa. Poiché, come non c’è differenza tra le vibrazioni della materia e quelle del suono, non c’è nemmeno tra scienza ed esoterismo. E’ solo la nostra percezione che cambia, il resto non cambia mai. E’ eterno.
by Wenz