“In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.” (Matteo 18:3)
Ho pensato spesso a questa frase nella Bibbia, e credo che sia un inno alla spontaneità che Gesù vuole proporre ai suoi discepoli. Le persone pure e innocenti come i bambini sono vicine al regno di Dio, perché sono sincere e vivono la vita seguendo la propria natura, non sono artefatte e false.
La spontaneità deriva dal fatto che i bambini non agiscono in base al loro passato, non calcolano e non hanno strategie dai doppi fini. Gestiscono le loro emozioni con molta naturalezza, non ci pensano su. E’ per questo che sono così belli.
Per essere così spontanei è necessario agire nel momento, dimenticare di avere un passato e non farlo sempre riaffiorare contaminando tutto quello che facciamo. Le situazioni non si presentano mai due volte nello stesso modo, quindi se da un lato l’esperienza è importante, essa non dovrebbe però essere un fardello da portare a proprie spese ma piuttosto una leggera consapevolezza, che ci ricorda che stiamo facendo una cosa per davvero e in quel momento.
Che dire poi di chi cerca di essere puro solamente per un calcolo, pensando così di ottenere qualche benedizione oppure l’approvazione delle persone che li vedono agire. Questa è solo ipocrisia, possono ingannare chiunque, ma non loro stessi. Essi probabilmente considerano un sacrificio mantenersi puri e lo fanno solo perché devono “dimostrare” qualcosa non si sa bene a chi.
Le azioni buone e giuste vanno fatte perché sono belle, perché danno piacere a chi le fa, donano beatitudine. E anche chi le riceve è felice, ma non per questo ora è in debito, se agisci con spontaneità non ci sono mai debiti, solo crediti per tutti quelli che sono coinvolti nell’azione.
(articolo ispirato agli insegnamenti dei maestri Gesù e Osho)
By Wenz
C’è sicuramente un motivo o una legge naturale che ci vuole trasformati da bambini belli e spontanei in adulti (magari brutti, agli occhi dei bambini). Soli i dementi (in senso clinico) o gli anziani ‘svaporati’ che non ricordano il loro passato sono paragonabili a bambini. Questo significa che la crescita e le esperienze di una persona lo separano necessariamente da questo stato di innocenza primigenia per poterne fare qualcosa di diverso. Questo qualcosa, mah, a me suona sempre come rimpianto di promesse non mantenute e sogni non realizzati, in ogni caso, anche quando alcuni di questi siano stati realizzati, perché in un bambino c’è tutta una sterminata rosa di possiblilità, di talenti inesplorati, di speranze per il futuro che una sola vita non potrà mai contenere.
Non sono d’accordo guitargirl, secondo me una vita può contenere tutto, ma bisogna rischiare tanto. I talenti che dici tu ci sono anche nell’adulto, solo che lui ne ha paura, il bambino non ne ha paura. Le esperienze separano, ma lo fanno nel modo sbagliato, perchè creano limiti e paure e non si aggiungono come risorse ulteriori per controllare ciò che prima è solo in potenza. Essere come bambini significa non avere paure, significa fare crescere quello che dovrebbe essere, e non c’è nessuna legge che lo vieta, siamo solo noi che lo facciamo. Gli anziani come bambini perchè non sono nel pieno delle loro facoltà lasciamoli perdere poveretti, se hanno perso la giusta spontaneità durante la loro vita hanno perso una grande occasione.