L’influenza della musica sulla società

Musica evoluzione delle coscienze

La musica, ormai lo sappiamo, ha una grossa efficacia sulla salute umana, fisica ed emotiva. A questa influenza benefica possiamo affiancarne una sociale che è sia guida che specchio della società.

Si dice che l’arte sia specchio della società, nel senso che traduce la realtà in un linguaggio più profondo ed emotivo. Probabilmente questo è vero, ma può l’arte diventare così potente da guidare o indirizzare la storia dell’uomo? Secondo Cyril Scott la risposta è sì.

Il compositore, scrittore, poeta e studioso delle culture esoteriche Cyrill Scott ha scritto un libro dal titolo “L’influenza segreta della Musica” in cui indaga gli effetti esoterici della musica sulla società nella storia e individua nella musica la qualità di essere portatrice di coscienza, e quindi di avere grande influenza sulle persone intese come masse.

In pratica, secondo l’autore, la musica permette alla coscienza di essere ripulita e di iniziare un nuovo percorso che la porta alla crescita, facilitandone l’evoluzione. In che modo avverrebbe questo fenomeno? La musica in quanto linguaggio è universale, quindi permette di uscire dalle piccole o grandi comunità, inoltre la musica può veicolarsi velocemente in quanto può essere riprodotta prima da altri musicisti e ora dai mezzi tecnologici.

Non dimentichiamo che gli antropologi ritengono che molto prima che l’uomo imparasse a parlare comunicasse con la musica, cantando o con rudimentali strumenti musicali come tamburi e semplici percussioni. Persino il nostro organo fonatorio non si è sviluppato per parlare, ma per cantare. La musica ci ha poi permesso di uscire da periodi difficili e bui, vediamo come.

Ad esempio la musica perfetta armonicamente di Bach e Haydn, quasi scientifica, prelude all’illuminismo che si sviluppò in seguito in Europa. Un modo di pensare radicalmente diverso dal precedente, in cui le credenze popolari dovevano essere sostituite dalla logica scientifica ed enciclopedica.

Oppure possiamo pensare alla formalmente perfetta musica classica che ritroviamo nelle forme ordinate dell’architettura vittoriana, in una società ordinata in apparenza, ma con carenza di passione e freddezza d’animo. Questa mancanza di compassione è stata poi contrastata dalla musica passionale di Beethoven, che con la sua profondità e sensibilità ha veicolato nelle coscienze qualcosa di nuovo e necessario.

Insomma il punto di vista di Cyril Scott riguarda la storia dell’uomo dal punto di vista delle coscienze, e come la musica abbia sempre, in qualche modo, guidato la nostra evoluzione.

Non so se in effetti sia la musica a trascinarci nella nostra evoluzione di coscienza oppure se essa sia uno specchio in cui si riflette questa parte della società. Credo che la musica abbia un grande potere intrinseco come ho scritto nei miei libri ed articoli e come cerco di rappresentare con la mia musica. In ogni caso se ciò è vero, ora che la musica più ascoltata è costituita da basi di scarsa qualità in cui vengono cantati malamente brani testuali più o meno discutibili, mi chiedo questa guida delle coscienze dove ci sta portando? Ai posteri la dura sentenza!


L’energia sensibile della “Quinta Sinfonia” di Beethoven

 


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