Ritenendo l’Universo come una grande organizzazione di vibrazioni, ed essendo anche l’uomo il risultato di una complessa somma di vibrazioni, sembra logico pensare che possano esistere frequenze sonore capaci di curare o di avere qualche benefica influenza sulla salute umana. L’esperienza e la cultura suggeriscono però che non è proprio così.
(NB. questo articolo è stato scritto da un po’ di tempo. Nel frattempo ho maturato altre conoscenze e considerazioni che v’invito a leggere nei miei ultimi articoli).
Vi sono scuole di pensiero che partono dalla cimatica, e che ritengono possibile curare o comunque trasmettere benessere applicando particolari frequenze al corpo umano. Esistono anche liste di queste frequenze consultabili. E’ una cosa che può sembrare logica, basandosi su fenomeni fisici che si rifanno alla natura vibrazionale dell’uomo.
Da queste supposizioni e ricerche partono anche i sostenitori dell’intonazione a 432 Hz, oppure dei battiti binaurali, o del brain entrainment e di altre applicazioni sonore che intendono rifarsi a specifiche frequenze aventi un’ipotetica influenza su onde cerebrali, organi specifici o comunque sul benessere della persona. Ma bisogna considerare che le peculiarità della natura umana sono molte e parecchio variabili. In altre parole potrebbe benissimo essere che una specifica frequenza faccia bene ad una persona e non ad un’altra, oppure che cambi per la stessa persona col passare del tempo.
Ad esempio le onde cerebrali, che vengono accostate alla risonanza di Schumann, hanno frequenze molto variabili, che non per forza sono sempre prossime a 7,83 Hz, per cui chi può dire che quella sia la frequenza migliore per tutti? E lo stesso discorso si può fare per ogni altro aspetto della cura della persona. Vi sono troppe variabili: DNA, misure e peso del corpo, età, sesso, ecc. Per non parlare di un altro importante parametro che viene poco contemplato, e cioè quello della volontà e dell’intento.
Se chi si sottopone ad una terapia sonora non lo fa con la giusta predisposizione gli effetti non saranno quelli desiderati, e lo stesso si può dire per chi esegue il trattamento. Questo lo sapevano bene i maestri orientali del Nada Yoga, che infatti non indicano frequenze che valgono in assoluto, ma invece note personali su cui impostare le terapie e le tonalità, che variano per ogni individuo e che possono variare nel corso della vita.
La saggezza popolare insegna che se una cosa non fa bene, ce ne accorgiamo subito, in quanto non ci sentiamo in sintonia con essa, per cui avvertiamo disagio. Se invece ne possiamo trarre beneficio avremo sensazioni positive. Ecco che allora la vera terapia sonora dovrebbe partire dalla ricerca di una maggiore consapevolezza di quello che cerchiamo, perchè alle volte non siamo nemmeno capaci di capire quello che ci fa bene e quello che non è adatto per noi.
Pensiamo ad esempio ai sostenitori della musica intonata a 432 hz. Se ci pensate bene in un brano musicale, o peggio in un’opera classica, vi sono moltissime frequenze sonore che si integrano tra di loro, per cui che senso ha cambiarne solo l’accordatura? La tonalità, con cui la maggior parte dei suoni che partecipano all’opera si intonano, sarà una somma di molte frequenze e l’effetto sarà suggerito dall’ascolto, per cui la stessa opera, suonata da una diversa orchestra potrebbe non sortire lo stesso effetto su di noi. E tutto ciò indipendentemente dalle frequenze d’intonazione. Come faremo a scegliere un brano con parametri puramente matematici? E’ impossibile, meglio farlo seguendo la nostra coscienza.
Per approfondire:
432 hz, Storia e Considerazioni
Affascinante