
Se l’udito è il primo senso che permette di interagire con l’esterno nell’uomo, forse significa che il suono ha una per lui grande importanza. Infatti curarsi con la musica è una realtà ormai affermata, ma l’approccio alla Musicoterapia del mondo…

La musica aveva un posto di prim'ordine per i greci antichi, e per Platone in particolare essa è filosofia suprema, perchè esprime ciò che le sole parole non possono fare. Ma ancora più profondamente la musica è una medicina per l'anima, come Platone sostiene nel Timeo.

Igor Reznikoff è specialista nel canto cristiano antico e insegna la sua arte in numerosi Conservatori europei. Oltre ad aver fondato l'antropologia sonora, è anche un pioniere della terapia attraverso il suono.

Tutta la creazione è una sinfonia di suoni, di vibrazioni, in cui le singole parti s’inseriscono attratte dalla risonanza con i suoni simili. Queste sono le interessanti deduzioni della Cimatica.

Il Nada Yoga, lo yoga del suono, è una disciplina orientale che utilizza il suono, i mantra e la musica al fine di raggiungere un’integrazione armoniosa tra corpo, mente e spirito.

La scoperta di una ricerca italiana, mette in evidenza i benefici della pratica musicale, da cui possono derivare anche cure per la dislessia. D’altro canto, sono ormai numerose le ricerche che dimostrano i vantaggi che la musica apporta al benessere e all'efficienza dell’uomo.

Immaginate un cantante che interpreta un brano. Ora pensate che indipendentemente dal testo del brano il cantante possa trasmettere un certo tipo di “intenzione” tramite la sua performance, e magari ripetendo la stessa canzone, ma con un intento, diverso cambino completamente le sensazioni che ne derivano. Vi sembra possibile?
L’uso dell'ascolto musicale con anziani e malati d’Alzheimer come rapporto terapeutico rassicura, rasserena, risveglia abitudini, attiva l’esperienza di emozioni, facilita l’attenzione, la coordinazione dei movimenti e l’uso della parola.

Un gruppo di ricercatori che indaga sul modo in cui la mente umana reagisce alla musica...

Le valenze della musica vanno ben oltre l'aspetto ludico e ricreativo. Nuove ricerche in campo medico hanno ormai accertato gli effetti della musica prodotti sull'individuo. Oggi, di musica si può anche guarire.

Secondo Klaus Von Wildt (Universita' di Munster) la musica e soprattutto il ritmo possono aiutare i malati di Parkinson a migliorare il proprio stile di vita.

Le sensazioni che si provano ascoltando un brano musicale derivano esclusivamente da un meccanismo biologico, e non culturale. Questo secondo uno studio dell'università di Helsinki (Finlandia).

E' stata recentemente scoperta la "prospettiva uditiva", un modo di percezione dei suoni che può essere paragonato alla scoperta della prospettiva tridimensionale durante il Rinascimento. Sandra Seagal, una psichiatra di Los Angeles, ha scoperto che questa differente modalità di ascolto può essere acquisita imparando a ricevere le vibrazioni sonore con l'intero corpo.

L'ascolto della musica può diventare un gioco che ci guida nella nostra interiorità, se fatto con la giusta volontà e intenzione.

Lo psichiatra italiano Roberto Assagioli, nel suo libro “La musica come causa di malattia e mezzo di cura”, fornisce una lista di alcuni autori che a suo avviso producono questi effetti benefici per l'ascoltatore.