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La guarigione attraverso il canto è un tema molto trattato dagli articoli che trovate su questo blog con argomenti come il Nada Yoga e il canto dei Mantra oppure l'overtone singing o canto armonico. In questo articolo vedremo invece un'altra forma di canto di guarigione: il Toning.
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Cantare in coro permette la sincronizzazione dei battiti del cuore dei coristi, rendendo di fatto il coro una specie di equilibratore energetico che restituisce ai coristi grandi benefici. Ecco un altro studio che dimostra l'efficacia del canto come musicoterapia.
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Che il canto sia terapeutico lo sa bene anche la tradizione popolare, basta ricordare il famoso detto “Canta che ti passa”, ma lo sostengono anche numerose ricerche scientifiche. Un’esperienza accaduta al ricercatore francese Alfred Tomatis può aiutare a capire l’importanza e il beneficio del canto.
![Due indiani che meditano su un monte](https://www.musica-spirito.it/wp-content/uploads/2011/09/meditazione2.jpg)
Ecco per tutti un esercizio per praticare con il raga Mohana.
![cervello con note musicali](https://www.musica-spirito.it/wp-content/uploads/2011/11/cervello-180x140.jpg)
La voce è lo strumento musicale più efficace per stimolare e migliorare noi stessi. Molti studi e ricerche lo confermano. Ad esempio il lavoro di due patologi di New York, i quali sostengono che cantare stimola l’evoluzione del cervello.
![cantante indiana](https://www.musica-spirito.it/wp-content/uploads/2011/10/cantante-indiana.jpg)
La scala Harikamboji è composta da sette suoni. Queste note sono le stesse anche di una scala occidentale: la scala maggiore con la settima minore, chiamata anche modo misolidio.
![balena in immersione](https://www.musica-spirito.it/wp-content/uploads/2011/10/balena.jpg)
I maschi delle balene megattere al largo della costa orientale dell'Australia imparano i canti di corteggiamento per 'passaparola', dopo averli uditi attraverso l'oceano da altre colonie della stessa specie.
![Dervisci sufi](https://www.musica-spirito.it/wp-content/uploads/2010/10/sufi.jpg)
Molte culture orientali hanno una grande conoscenza degli effetti curativi della musica, la tradizione sufi ritiene che i suoni agiscano e interagiscano col corpo umano attraverso il sistema endocrino.
![uomo di colore che canta al miicrofono](https://www.musica-spirito.it/wp-content/uploads/2011/10/canto-africano.jpg)
Il canto, quando si unisce alla forza dinamica e primitiva dei tamburi, attinge l’energia direttamente dalla terra, aumentando la sua potenza, diventando autenticamente irresistibile!
![Ragazza indiana con sitar](https://www.musica-spirito.it/wp-content/uploads/2011/09/sitar-2.jpg)
La scala Natabairavi è presente anche nella tradizione occidentale, infatti corrisponde alla nostra scala minore naturale. E’ una scala che presenta spiccate qualità emotive.
![Sitar di notte](https://www.musica-spirito.it/wp-content/uploads/2011/05/Sitar.jpg)
La scala Valaji è ancora di una scala pentatonica, ma diversamente da Hamsadhwani, aiuta a sintonizzarci sul “sentire”.
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La meditazione è una medicina per la “malattia” che comunemente chiamiamo “mente”. Il canto possiede qualità che lo possono accostare alla meditazione e nella ricerca del vero.
![Sitar di notte](https://www.musica-spirito.it/wp-content/uploads/2011/05/Sitar.jpg)
Shudda Saveri è una scala pentatonica un po’ diversa da quella più tradizionalmente usata in occidente. La meditazione con Shudda Saveri aiuta a ritrovare la gioia profonda.
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Le megattere cantano lunghe sinfonie, i tordi usano addirittura la stessa scala dell’uomo, i gibboni cantano in coppia tra maschi e femmine. Per chi si occupa di bioacustica, gli uomini possono imitare e apprezzare queste produzioni musicali del mondo animale, perché alla base della musica e dei suoni ci sono meccanismi “universali”.
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Il suono prodotto dalla voce esiste in tutte le culture antiche e presenti, ci appartiene perché risuona in noi, si amplifica nei nostri organi e nelle cavità del nostro corpo, giocando e rimbalzando al nostro interno. Quando è unito alla meditazione, ne amplifica le proprietà.