George Gurdjieff sosteneva che non tutti gli uomini possiedono un’anima. Può anche essere vero, ma il fatto è che le persone hanno un’anima, ma è allo stato di seme, alla nascita.
Spesso si dice che la musica di Mozart abbia effetti fisici di rilassamento particolari rispetto ad altre musiche. Come mai queste caratteristiche particolari nell'effetto Mozart?
Nella vita non esiste solo la dimensione attiva, c’è anche quella passiva, il così detto “non fare”. Gurdjieff chiamerebbe probabilmente la prima “maschile” e la seconda “femminile”. Per il benessere della persona, e della società in quanto somma d’individui, entrambe sono necessarie.
Per avere musica basata sulla matematica dell’8, si possono intonare gli strumenti con un LA a 432 Hz, e questa è l’accordatura, si può adottare una scala non temperata, che avvicini maggiormente gli intervalli alle proporzioni richieste, e questa è l’intonazione. Non finisce qui però. Anche il tempo, ad esempio, può essere adattato a questi concetti.
Come chiamereste una musica composta senza amore? Bravura tecnica forse? Oppure una poesia a cui manca l’amore? Pura grammatica senza anima? E un uomo senza amore? Un cadavere. L’essenziale per far fiorire la nostra anima è l’amore, perché come il corpo vive grazie al respiro, l’anima esiste grazie all’amore
Le megattere cantano lunghe sinfonie, i tordi usano addirittura la stessa scala dell’uomo, i gibboni cantano in coppia tra maschi e femmine. Per chi si occupa di bioacustica, gli uomini possono imitare e apprezzare queste produzioni musicali del mondo animale, perché alla base della musica e dei suoni ci sono meccanismi “universali”.
Il suono prodotto dalla voce esiste in tutte le culture antiche e presenti, ci appartiene perché risuona in noi, si amplifica nei nostri organi e nelle cavità del nostro corpo, giocando e rimbalzando al nostro interno. Quando è unito alla meditazione, ne amplifica le proprietà.
L’adozione dell’accordatura a 432 Hz per la nota LA, utilizzata già da G. Verdi e altri illustri compositori del passato, è molto discussa in quanto c’è chi sostiene che nella musica non sono importanti le frequenze in assoluto, ma le differenze tra le singole altezze delle note. Ci sono invece molte persone che credono che la frequenza non sia utile solo per la piacevolezza dell’ascolto, ma anche per le risonanze che genera e che possono essere più o meno in sintonia con le frequenze caratteristiche della biochimica di chi ascolta.