
Una recente notizia comparsa sul Fatto Quotidiano, parla di uno studio pubblicato su Nature Comunications, che rivela “sorprendenti” analogie tra suono e vibrazioni ed attività delle proteine che stanno alla base dei tessuti degli organismi animali complessi, come il nostro.

Cantare in coro permette la sincronizzazione dei battiti del cuore dei coristi, rendendo di fatto il coro una specie di equilibratore energetico che restituisce ai coristi grandi benefici. Ecco un altro studio che dimostra l'efficacia del canto come musicoterapia.

Le onde sonore hanno il potere di agire sulla materia grazie al fenomeno della risonanza, come ampiamente dimostrato dagli studi della Cimatica. Ora al politecnico di Zurigo ci si è spinti oltre, realizzando un apparecchio che rende possibile la lievitazione sonora.

La scoperta di una ricerca italiana, mette in evidenza i benefici della pratica musicale, da cui possono derivare anche cure per la dislessia. D’altro canto, sono ormai numerose le ricerche che dimostrano i vantaggi che la musica apporta al benessere e all'efficienza dell’uomo.

Ritenendo l'Universo come una grande organizzazione di vibrazioni, ed essendo anche l'uomo il risultato di una complessa somma di vibrazioni, sembra logico pensare che possano esistere frequenze sonore capaci di curare o di avere qualche benefica influenza sulla salute umana. L'esperienza e la cultura suggeriscono però che non è proprio così.

L'ascolto della musica preferita attiva nel cervello aree che sono associate al senso di appagamento, aree che sono infunzione anche quando ci nutriamo o facciamo del sesso. Quasi che anche la musica fosse un bisogno primario per l'uomo.

Gli esperimenti compiuti dai ricercatori della Cimatica, cercano di indagare le connessioni esistenti tra materia e suono. Barbara Hero, oltre che lavorare sul Lambdoma di Pitagora, ha utilizzato il laser per capire come il suono influenza l’energia e la materia.

Gli antichi architetti usarono molto la sezione aurea per progettare le loro opere, ma possiamo riscontrare tale proporzione anche in composizioni musicali. Così come il macrocosmo è una proiezione del microcosmo in scala, anche nella cellula musicale di base ritroviamo la sezione aurea: l’intervallo di sesta.

I segreti del suono scoperti da Pitagora sono probabilmente contenuti nel Lambdoma o “Tavola Pitagorica”, tramandato fino ad oggi. In esso sono contenuti i fondamenti armonici delle note e della natura, almeno questo sosteneva lo scienziato tedesco Hans Kayser.

Continuando a parlare di armonici e fondamenti fisici della musica, vediamo oggi che rapporto c’è tra questi fenomeni e gli intervalli musicali. Esistono scale più o meno concordi con queste costatazioni?

Spesso in questo blog vengono citate qualità del suono come frequenze ed armonici. Probabilmente molti lettori non conoscono il significato scientifico di questi termini, quindi cercherò di spiegarlo in quest’articolo.

Ricordo a tutti i lettori che questo sito si propone di ricercare le connessioni tra musica, cultura e natura umana per capire che la musica è più di un semplice divertimento. D’altro canto non voglio in alcun modo sostenere che la musica da sola possa curare alcune importanti patologie, ma solo aiutare il benessere dell’uomo.
Grazie al processo dell’Entrainment una certa frequenza sonora può mettere in vibrazione un corpo che sia in relazione con essa. Il fenomeno dei battiti binaurali cerca di sfruttare questo principio per favorire la comparsa nella mente di un certo tipo di “stato cerebrale”.

La Cimatica è una scienza impegnata a dimostrare che le frequenze del suono possono interagire e plasmare la materia. Ecco un video che mostra come alcune frequenze possono interagire con la materia grazie al principio dell'entrainment.

Grazie al concetto di valore musicale delle note, è stato più facile per alcuni ragazzi imparare le frazioni matematiche.