La profonda dedizione alla musica e la vocazione idealista probabilmente aiutarono il genio di Beethoven a continuare la sua opera di ricerca e creatività musicale, nonostante la sua sordità, consentendo a noi di poter apprezzare i suoi lavori superlativi. La sua concezione filosofica musicale non si distanziava molto da quella di Pitagora e Platone.
Gli antichi architetti usarono molto la sezione aurea per progettare le loro opere, ma possiamo riscontrare tale proporzione anche in composizioni musicali. Così come il macrocosmo è una proiezione del microcosmo in scala, anche nella cellula musicale di base ritroviamo la sezione aurea: l’intervallo di sesta.
L’affermazione di Goethe “L’architettura è musica congelata” descrive a meraviglia il rapporto esistente tra le proporzioni musicali e quelle architettoniche. Possiamo infatti osservare che le costruzioni in cui si riscontrano tali proporzioni sono anche molto gradevoli da vedere.
Così come l’uomo, anche la musica è un fenomeno complesso che unisce una componente fisica, cioè la vibrazione, un’organizzazione razionale per ottenere l’efficacia emotiva che è soggettiva per ogni ascoltatore. Grazie a queste qualità la musica si presenta come un efficace ponte per la crescita spirituale dell’uomo.
I segreti del suono scoperti da Pitagora sono probabilmente contenuti nel Lambdoma o “Tavola Pitagorica”, tramandato fino ad oggi. In esso sono contenuti i fondamenti armonici delle note e della natura, almeno questo sosteneva lo scienziato tedesco Hans Kayser.
Pitagora è stato un grande scienziato e filosofo, il cui pensiero è ancora profondamente influente, soprattutto per i suoi studi sulla geometria. Non tutti sanno che si è ampiamente occupato di musica e di frequenze musicali, arrivando ad ipotizzare una Musica delle Sfere propria dell'Universo.
Continuando a parlare di armonici e fondamenti fisici della musica, vediamo oggi che rapporto c’è tra questi fenomeni e gli intervalli musicali. Esistono scale più o meno concordi con queste costatazioni?
Diverse persone in tutto il mondo asseriscono di sentire suoni inspiegabili provenire dalla Terra, e in alcuni casi li hanno anche registrati e messi a disposizione su You Tube.
Spesso in questo blog vengono citate qualità del suono come frequenze ed armonici. Probabilmente molti lettori non conoscono il significato scientifico di questi termini, quindi cercherò di spiegarlo in quest’articolo.
Tratte da "Il mercante di venezia", opera teatrale di William Shakespeare scritta a fine 1500, questa belle parole descrivono molto bene lo spirito positivo e benefico della musica. Argomento che ci sta molto a cuore.
Il quartetto per archi in Re minore "La morte della Fanciulla" è ottimo esempio di musica che aspira all'infinito. E' adatta all’ascolto profondo sull’emotività.
Il filosofo romano Boezio, vissuto tra il V e il VI secolo, influenzò molto il mondo cristiano del medioevo attraverso le sue opere, tra cui troviamo anche il “De institutione musica”, il cui soggetto è appunto l’arte dei suoni.
Agli amanti del jazz e dell’improvvisazione piacerà stimolare la loro consapevolezza tramite l’ascolto di un grande pianista, tra i maggiori degli ultimi trentacinque anni almeno: Chick Corea.
Le antiche scuole misteriche egizie, romane, greche, indiane e di altri centri di apprendimento, avevano una conoscenza del suono molto evoluta, arrivando a comprenderne le vibrazioni e annoverandole tra le cause primarie della formazione dell’universo.
La musica per un popolo affascinante e misterioso come i Maya era molto importante, come dimostrano i reperti che ci sono arrivati.